Lo spazio del silenzio.

Detalhes bibliográficos
Autor(a) principal: Livrano, Antonello
Data de Publicação: 2021
Tipo de documento: Dissertação
Idioma: ita
Título da fonte: Repositório Científico de Acesso Aberto de Portugal (Repositórios Cientìficos)
Texto Completo: http://hdl.handle.net/11144/5325
Resumo: L’importanza del silenzio in ambito monastico è un argomento controverso dal punto di vista religioso, principalmente a causa della mancanza di prove scientifiche. L’essenzialità del linguaggio è un fenomeno centrale nella esperienza dei monaci eremiti, soprattutto per stabilire una connessione con la divinità silenziosa. La portata del fenomeno e la sua differenziazione nei diversi ordini monastici suggerisce che la ricerca del silenzio sia stata strutturante anche per il fenomeno architettonico. La prima parte dell’indagine racconta la storia del silenzio nel contesto cristiano, delineando le condizioni normative, filosofiche e religiose che hanno favorito lo sviluppo degli ordini monastici legati al silenzio, cercando di evidenziare e articolare il tema del silenzio con l’evoluzione del spazio monastico. La metodologia utilizzata è quella dell’analisi storica e, in particolare, della ricerca sul tema del silenzio e delle sue declinazioni spaziali nelle regole monastiche e nei testi sacri, cercando di collegare la comprensione del silenzio allo sviluppo e all’evoluzione delle diverse tipologie architettoniche sviluppate nel tempo dai diversi ordini. La seconda parte dell’indagine si concentra sul ruolo del silenzio nello sviluppo spaziale dei modelli architettonici dei Carmelitani Scalzi, in particolare nella tipologia del Sacro Deserto, data la radicalità di questo ordine di origine eremitica. La terza e ultima parte consiste nella presentazione di un’ipotesi per un approccio radicale a questo tema. Attraverso un caso studio concreto, quello di un progetto di architettura per un monastero dei Carmelitani Scalzi nella Pedreira do Jaspe— una cava abbandonata nella Serra da Arrábida, in Portogallo — si traccia l’ipotesi di promuovere un’architettura che, attraverso il riverbero dei suoi materiali, inibisca gli utenti rispetto alla produzione di rumore, condizionando così l’azione, e, di conseguenza, favorendo una maggiore attenzione comportamentale, fine ultimo di qualsiasi ordine religioso e di questo in particolare.
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