Esperienza e intenzionalità nella fenomenologia di Husserl

Detalhes bibliográficos
Autor(a) principal: Di Martino, Carmine
Data de Publicação: 2007
Tipo de documento: Artigo
Idioma: por
Título da fonte: Memorandum (Belo Horizonte)
Texto Completo: https://periodicos.ufmg.br/index.php/memorandum/article/view/6700
Resumo: L’articolo dimostra che la fenomenologia è una filosofia dell’esperienza e che nel risalimento all’esperienza risiede la specificitá dell’atteggiamento fenomenologico. L’esperienza è per Husserl il manifestarsi stesso delle cose, il loro darsi nell’evidenza, luogo ultimo di ogni datità e legittimazione, il “primum reale”. Mette in luce le affinitá e le profonde divergenze tra la necessitá di ritornare all’esperienza come fondazione originaria della conoscenza, proposta sia dalla fenomenologia e che dall’empirismo moderno di Locke, Berkeley e Hume: quella riesce a superare gli errori ed i controsensi di questo. Per cogliere l’operare dell’esperienza, secondo Husserl, bisogna avvalersi di un metodo adeguato, quello dell’”epoché” e della “riduzione” fenomenologica, chiave di accesso alla fenomenologia trascendentale. L’esempio di analisi fenomenologica del mondo percettivo (inteso come uno “strato” dell’intero mondo dell’esperienza) mostra che cosa significhi per Husserl disporsi sul terreno dell’immanenza, cioè dell’esperienza “pura”, fenomenologicamente considerata, per rendere ragione della “costituzione” di tutto l’essente.
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