I luoghi della memoria. Le rovine militari in Portogallo: Uno spazio per le arti performative per il Forte di São Sebastião da Caparica

Detalhes bibliográficos
Autor(a) principal: Pino, Francesco
Data de Publicação: 2018
Tipo de documento: Dissertação
Idioma: ita
Título da fonte: Repositório Científico de Acesso Aberto de Portugal (Repositórios Cientìficos)
Texto Completo: http://hdl.handle.net/11144/3750
Resumo: La tesi focalizza l’attenzione sulla tendenza dell’architettura degli ultimi decenni all’ incessante attivitá di densificazione del costruito urbano, trascurando l’integrazione dell’immenso patrimonio storico in stato di dismissione e abbandono oggi presente sul territorio. La riflessione riguarda il rapporto con le rovine di carattere militare, e del tentativo di trasformazione di questi luoghi in una reale possibilità, che le riporti ad essere architettura attiva e partecipativa. La tradizione costruttiva bellica era considerata una vera e propria arte, nata da criterio e conoscenza, in risposta ad esigenze reali. Risulta essere quindi una tematica piuttosto rilevante nel contesto attuale, dimostrandosi una possibile chiave per un nuovo approccio alla progettazione. Si parla di una conservazione intesa come mantenimento di un valore che possa permanere nel tempo tramite un intervento che si rapporti direttamente con l’esistente, innescando una trasformazione. L’ approccio suggerito é basato sul rispetto del costruito storico, della memoria e del riutilizzo degli spazi e dei materiali costruttivi originari, a volte con l’implemento di figure architettoniche nuove. Questo approccio che é parte del mondo della composizione architettonica e approfondisce gli aspetti spaziali e funzionali che caratterizzano la struttura e l’impronta di questi edifici nei rapporti, a scale differenti, con l’uomo e con il paesaggio. Per uno spazio per la danza si considera il Forte di São Sebastião da Caparica di Porto Brandão, lungo il margine Sud del Rio, attualmente in grave stato di abbandono. Esempio di gran valore architettonico e culturale, si pone in una incredibile posizione elevata di assoluto dominio del paesaggio marittimo. La Torre Velha, la più antica costruzione del complesso (XIV secolo), è uno dei primi due esempi di architetture di difesa realizzate in Portogallo. Il progetto si pone con osservanza nei confronti della rovina con cui si relaziona e, mantenendo la distanza da questa ne rispetta la storia e la geometria, facendo riaffiorare quella forza monumentale che nel tempo é andata perduta. Questo approccio progettuale riconferisce il proprio significato a questo luogo, anticamente concepito come puro dominio sul Rio, e oggi elemento di demarcazione del territorio. Il mestiere dell’architetto implica la considerazione e la conservazione di questo patrimonio, e la ricerca di una soluzione per far rivivere questi spazi, contro qualsiasi tipo imbalsamazione.
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Si parla di una conservazione intesa come mantenimento di un valore che possa permanere nel tempo tramite un intervento che si rapporti direttamente con l’esistente, innescando una trasformazione. L’ approccio suggerito é basato sul rispetto del costruito storico, della memoria e del riutilizzo degli spazi e dei materiali costruttivi originari, a volte con l’implemento di figure architettoniche nuove. Questo approccio che é parte del mondo della composizione architettonica e approfondisce gli aspetti spaziali e funzionali che caratterizzano la struttura e l’impronta di questi edifici nei rapporti, a scale differenti, con l’uomo e con il paesaggio. Per uno spazio per la danza si considera il Forte di São Sebastião da Caparica di Porto Brandão, lungo il margine Sud del Rio, attualmente in grave stato di abbandono. Esempio di gran valore architettonico e culturale, si pone in una incredibile posizione elevata di assoluto dominio del paesaggio marittimo. La Torre Velha, la più antica costruzione del complesso (XIV secolo), è uno dei primi due esempi di architetture di difesa realizzate in Portogallo. Il progetto si pone con osservanza nei confronti della rovina con cui si relaziona e, mantenendo la distanza da questa ne rispetta la storia e la geometria, facendo riaffiorare quella forza monumentale che nel tempo é andata perduta. Questo approccio progettuale riconferisce il proprio significato a questo luogo, anticamente concepito come puro dominio sul Rio, e oggi elemento di demarcazione del territorio. Il mestiere dell’architetto implica la considerazione e la conservazione di questo patrimonio, e la ricerca di una soluzione per far rivivere questi spazi, contro qualsiasi tipo imbalsamazione.A tese centra-se na tendência da arquitetura nas últimas décadas para a incessante densificação da construção urbana, esquecendo a integração do imenso patrimônio do costruido histórico no estado de abandono presente no território. A reflexão diz respeito ao relacionamento com ruínas militares e a tentativa de transformação desses lugares numa possibilidade real que os coloca em uma arquitetura ativa e participativa. A tradição da costrução militar foi considerada uma arte verdadeira, dada pelo critério e conhecimento, em resposta a necessidades reais. É, portanto, uma questão bastante relevante no contexto atual, demonstrando uma possível chave para uma nova abordagem ao projeto. Falamos sobre uma conservação destinada a manter um valor que pode durar ao longo do tempo através de uma intervenção que se relaciona diretamente com a existente, provocando uma transformação. A abordagem sugerida baseia-se no respeito da história construída, memória e reutilização de espaços originais e materiais de construção, às vezes com a implementação de figuras arquitetônicas novas. Esta abordagem faz parte do mundo da composição arquitetônica e aprofunda os aspectos espaciais e funcionais que caracterizam a estrutura e a impressão desses edifícios em relacionamentos, em diferentes escalas, com homem e a paisagem. Para um espaço de dança teatral, considere o Forte de São Sebastião da Caparica em Porto Brandão, ao longo da borda Sul do Rio Tejo, atualmente num estado grave de negligência. Exemplo de grande valor arquitetônico e cultural, é colocado numa incrível posição elevada de domínio absoluto da paisagem marítima. A Torre Velha, o edifício mais antigo do complexo (século XIV), é um dos dois primeiros exemplos de arquitetura de defesa construída em Portugal. O projeto adere à ruína com que se baseia e, mantendo a distância dele, respeita a história e a geometria dela, re-emergindo a força monumental que ao longo do tempo se perdeu. Esta abordagem ao projeto reconfirma o seu significado para este lugar, anteriormente concebido como um puro domínio sobre o Rio, hoje é um elemento de demarcação do território. O trabalho do arquiteto implica a consideração e a preservação desta herança, e a busca de uma solução para reviver esses espaços, contra qualquer tipo de embalsamamento.2018-04-102018-04-10T00:00:00Zinfo:eu-repo/semantics/publishedVersioninfo:eu-repo/semantics/masterThesisapplication/pdfhttp://hdl.handle.net/11144/3750TID:201898560itaPino, Francescoinfo:eu-repo/semantics/openAccessreponame:Repositório Científico de Acesso Aberto de Portugal (Repositórios Cientìficos)instname:Agência para a Sociedade do Conhecimento (UMIC) - FCT - Sociedade da Informaçãoinstacron:RCAAP2024-01-11T02:14:28Zoai:repositorio.ual.pt:11144/3750Portal AgregadorONGhttps://www.rcaap.pt/oai/openaireopendoar:71602024-03-20T01:32:48.209472Repositório Científico de Acesso Aberto de Portugal (Repositórios Cientìficos) - Agência para a Sociedade do Conhecimento (UMIC) - FCT - Sociedade da Informaçãofalse
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