Dialettica della sottrazione:Sines. Comporre gli opposti

Detalhes bibliográficos
Autor(a) principal: Salmoiraghi, Bianca
Data de Publicação: 2017
Tipo de documento: Dissertação
Idioma: ita
Título da fonte: Repositório Científico de Acesso Aberto de Portugal (Repositórios Cientìficos)
Texto Completo: http://hdl.handle.net/11144/3013
Resumo: L’architettura scavata è letteralmente il risultato di un processo di sottrazione di materia, ma può essere anche intesa come l’esito di uno scavare messo in atto solo in quanto operazione concettuale. Per definizione massiva e pesante, l’architettura scavata contempla incredibilmente tra i suoi attributi principali la leggerezza, che si manifesta nella supremazia dello spazio vuoto sottratto rispetto al pieno. Questa prima intuizione di ambivalenza suggerisce il riferimento proprio all’idea di ambiguità come filo conduttore di un’indagine che consenta di schiudere i significati più autentici di tale atteggiamento progettuale. Il discorso prende l’avvio dalla considerazione dell’antefatto della caverna, luogo archetipico contemporaneamente partecipe dei significati simbolici dell’alto e del basso; prosegue, poi, nella riflessione sull’architettura scavata, espressione della stereotomia, nella quale l’uniformità materiale dello spazio è sottilmente negata dallo strutturarsi materico della luce e dell’aria; e termina, infine, nell’analisi di quell’architettura in cui gli scavi sono solo concettuali e rinsaldano il primato dell’interno, che però inevitabilmente si dispiega solo nel rapporto di opposizione con il limite che lo racchiude. Le contraddizioni si sublimano nella definizione dello spazio, che rappresenta un momento di sintesi. Parallelamente alla trattazione teorica si sviluppa il racconto di un progetto per la città di Sines: la volontà di collegarne le parti alta e bassa, separate da una falesia, porta alla composizione di un baluardo che si contrappone alla roccia, disegna una piazza alla quota elevata, e si conforma come una porta simbolica di accesso dal mare alla città e viceversa. I percorsi di collegamento verticale, insieme ad uno spazio per performance artistiche, sono scavati all’interno di tale volume.
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