Individuazione del sé nel vissuto dell'altro
Autor(a) principal: | |
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Data de Publicação: | 2014 |
Tipo de documento: | Artigo |
Idioma: | por |
Título da fonte: | Memorandum (Belo Horizonte) |
Texto Completo: | https://periodicos.ufmg.br/index.php/memorandum/article/view/6507 |
Resumo: | Con questo lavoro si intende principalmente trattare la questione dell'individuazione del sé attraverso l'incontro empatico nell'altro. Edith Stein sosteneva infatti che nel vissuto empatico avviene una comunicazione reale, effettiva, con l'alterità. In più in questo “dialogo tra anime”, l'io solipsistico che già Husserl aveva descritto come improponibile per la conoscenza dell'individuo personale, viene ad essere superato a favore di una costituzione individuale del sé, come autentica persona io padrone di sé, vigile. Nella sua naturale correlazione, in un orizzonte, cioè, in cui il legame intenzionale con la realtà cosiddetta esterna diviene un legame tra l'io e gli altri io, l'individuo ha la sua unica possibilità di potersi costituire come il sé divenuto cosciente di questa correlazione. L'essere umano può divenire se stesso, sostiene la Stein, soltanto in un processo di formazione nel mondo mediante la vita attuale e attraverso la sua attività e l'attività degli altri io. Solo qui siamo di fronte al Sé che può e deve essere “formato” dall'io. Secondo questa prospettiva, allora, è mediante un incontro inter-intenzionale (tra diverse intenzionalità), che può avere inizio il processo che porta alla individuazione del sé e alla nascita così di una persona reale, inscritta in un orizzonte interrelazionale. |
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Con questo lavoro si intende principalmente trattare la questione dell'individuazione del sé attraverso l'incontro empatico nell'altro. Edith Stein sosteneva infatti che nel vissuto empatico avviene una comunicazione reale, effettiva, con l'alterità. In più in questo “dialogo tra anime”, l'io solipsistico che già Husserl aveva descritto come improponibile per la conoscenza dell'individuo personale, viene ad essere superato a favore di una costituzione individuale del sé, come autentica persona io padrone di sé, vigile. Nella sua naturale correlazione, in un orizzonte, cioè, in cui il legame intenzionale con la realtà cosiddetta esterna diviene un legame tra l'io e gli altri io, l'individuo ha la sua unica possibilità di potersi costituire come il sé divenuto cosciente di questa correlazione. L'essere umano può divenire se stesso, sostiene la Stein, soltanto in un processo di formazione nel mondo mediante la vita attuale e attraverso la sua attività e l'attività degli altri io. Solo qui siamo di fronte al Sé che può e deve essere “formato” dall'io. Secondo questa prospettiva, allora, è mediante un incontro inter-intenzionale (tra diverse intenzionalità), che può avere inizio il processo che porta alla individuazione del sé e alla nascita così di una persona reale, inscritta in un orizzonte interrelazionale. |
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