Coercizione e formazione.: Il rapporto tra progetto educativo e teoria politica nel pensiero di Gramsci
Autor(a) principal: | |
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Data de Publicação: | 2014 |
Tipo de documento: | Artigo |
Idioma: | por |
Título da fonte: | Educação e Filosofia |
Texto Completo: | https://seer.ufu.br/index.php/EducacaoFilosofia/article/view/24961 |
Resumo: | Coercizione e formazione. Il rapporto tra progetto educativo e teoria politica nel pensiero di Gramsci Astratto: La domanda è se vi sia contraddizione, in Gramsci, tra la prospettiva educativa (“formazione”), e la convinzione che per trasformare la società attuale in “società regolata” – che corrisponde a quella che Marx chiamava società comunista – sia necessario utilizzare mezzi coercitivi (“coercizione”). Si esaminano le differenze tra la proposta di società futura di Marx e quella di Gramsci. Diversamente da Marx, Gramsci non mette al centro della futura società “il fiorire dell’individualità”, considerando una certa standardizzazione del lavoro (e del lavoratore) come inevitabile. Ma il “gorilla ammaestrato” di Taylor in realtà non esiste, esso resta pur sempre un uomo; Gramsci crede perciò che anche dagli sviluppi del fordismo possano nascere nuove prospettive sociali alternative. Non è però uno sviluppo indolore, né automatico. In un diverso contesto, quello socialista, potrà esservi un forma di auto-coercizione che i lavoratori potranno sviluppare, un “nuovo conformismo”. Quindi Gramsci ha della coercizione un concetto abbastanza positivo, ritenendo egli che i processi economico sociali non possano prescindere da essa. Ciò vale anche sul piano storico-politico: Gramsci accetta e sostiene la necessità in certi casi dell’utilizzo delle maniere forti. Anche nella concezione di come debbano avvenire l’istruzione e l’educazione (la “formazione” dell’uomo), Gramsci crede al valore, in quei processi, di una certa dose di coercizione. Non vi è quindi contraddizione per Gramsci tra coercizione e formazione, tra prospettiva educativa e teoria politica. Parole chiave: Formazione; Coercizione; Educazione; Politica. Abstract: The question is whether there is a contradiction, Gramsci, from the educational perspective (“formation”), and the belief that in order to transform the present society in “regulated company” – which corresponds to what Marx called a communist society – is necessary to use means coercive (“coercion”). We examine the differences between the proposed future society that Marx and Gramsci. Unlike Marx, Gramsci does not put the focus of future society, “the bloom of individuality”, considering a certain standardization of work (and the worker) as inevitable. But the “trained gorilla” Taylor does not really exist, it is still a man, therefore, Gramsci believed that the developments of Fordism can create new social perspectives alternatives. It is not a development painless nor automatic. In a different context, the Socialist, can be a form of self-coercion that workers will be able to develop a “new conformism”. So Gramsci coercion of a concept quite positive, considering the social economic processes that he can not do without it. This is also true on a historical-political Gramsci accepts and supports the need in some cases the use of strong-arm tactics. Even in the conception of how education should be conducted and education (the “formation” of man), Gramsci believes in the value, in these processes, a certain amount of coercion. There is therefore no contradiction between Gramsci coercion and formation, including educational perspective and political theory. Keywords: Formation; Coercion; Education; Political. |
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