A legitimação dos juízes e das cortes de justiça na formação e superação dos padrões decisórios: visão com suporte na hermenêutica filosófica como condição de possibilidade para evolução do direito e promoção do efetivo acesso à justiça.

• Autor(a) principal: Nicoli, Ricardo Luiz
• Data de Publicação: 2021
• Tipo de documento: Tese
• Idioma: por
• Título da fonte: Repositório Institucional da UNISINOS (RBDU Repositório Digital da Biblioteca da Unisinos)
• Texto Completo: http://www.repositorio.jesuita.org.br/handle/UNISINOS/10824
• topic: Precedenti; Standart decisionali; Ermeneutica; Jiudici e Corti di Giustizia; Corti di Vertice; ACCNPQ::Ciências Sociais Aplicadas::Direito; Precedentes; Padrões decisórios; Hermenêutica; Juízes e Cortes de Justiça; Cortes de Vértice; Estándares para la toma de decisiones; Hermenéutica; Jueces y Cortes de Apelación

Il presente studio indaga e dimostra, sostenuto dalle teorie sulle funzioni delle Corti di Vertice e dai precedenti giudiziali nella tradizione della Civil law, di Michele Taruffo, e dall’Ermeneutica Filosofica, di Hans-Georg Gadamer, l’importanza del ruolo istituzionale dei giudici di primo grado e delle Corti di Giustizia (Corte d’Appello) nella costante evoluzione del Diritto e promozione dell’effettivo accesso alla Giustizia con la superazione dei modelli decisionali previsti dall’art. 927 del Codice di Procedura Civile. Come problema di ricerca, ci si chiede: - qual è l’importanza del ruolo dei giudici di primo grado e delle Corti di Giustizia nel superamento dei modelli decisionali istituiti dalle Corti di Vertice in modo da garantire l’evoluzione del Diritto, contemporaneamente ai cambiamenti sociali e, allo stesso tempo, promuovere la certezza del Diritto e l’uguaglianza tra gli imputati? In tali circostanze, si prevede come ipotesi l’unione dell’importanza e necessità dei giudici di primo grado e dei Corte d’Appello (Corti di Giustizia), in presenza di una nuova realtà sociale, determinata dalle particolarità fattuali rivelate nel caso giuridico concreto e analizzate nel primo grado di giudizio, passibili di essere riesaminate ed essere oggetto di nuova valutazione in secondo grado di giudizio, non si assoggettano in modo incondizionatamente ai modelli decisionali istituiti dalle Corti di Vertice, una volta dimostrata la necessità della sua alterazione, facendo, a tale scopo, la confutazione del modello decisionale con una motivazione ermeneutica consistente e specifica (onere argomentativo) nel proporre la sua alterazione. Alla luce dell'indagine effettuata in questa tesi di dottorato, che ha utilizzato il metodo fenomenologico ermeneutico, con incursioni analitico-descrittive, si conclude che, nonostante sia di competenza delle Corti di Vertice l’uniformità del Diritto, le Corti di Giustizia e i giudici di primo grado svolgono una funzione fondamentale nell’evoluzione del Diritto, dato che si basa sull’analisi dei fatti, costruiti nel primo grado e riesaminati in secondo grado di giudizio, che i modelli decisionali, che non devono essere inflessibili, sono formati e suscettibili di essere superati. Senza una partecipazione attiva, specialmente dei giudici di primo grado, che sono più prossimi dei fatti e del contesto sociale, la fossilizzazione del Diritto sarà inevitabile, provocando decisioni ingiuste di fronte a realtà differenti, infatti, solamente con la decisione divergente, fatta dai giudici o dalle Corti di Giustizia, è che si apre il cammino per la rianalisi della questione già definita in un modello decisionale.